Lunedì
9 agosto alle ore 18.30
a Castel dei Gironi (Montemagno) l'Amministrazione comunale promuove
anche quest’anno la cerimonia in ricordo dei giovani Mario
Innocenti, Gino Bracali e Giordano Cappellini, in occasione del 77°
anniversario della loro uccisione per mano nazista.
La
cerimonia, presieduta dal vicesindaco Gabriele Romiti, consisterà
nella deposizione della corona di alloro sulla lapide in ricordo
delle vittime, accompagnata dall'esecuzione del Silenzio e da alcuni
interventi istituzionali
La
cerimonia vuole ricordare la strage nazista compiuta il 9 agosto nel
1944, quando i militari tedeschi arrivarono a Montemagno, dove
uccisero a sangue freddo Gino Bracali perché, essendo persona
incapace di intendere e di volere, non riuscì a rispondere a una
squadra tedesca che gli aveva chiesto dove stesse andando.
La
sera dello stesso giorno furono catturati cinque giovani sfollati
(Aldo Baldi di Pistoia, Aldo Palandri di Prato, Albano Vallecchi,
Icilio Pecorini e Angelo Burchietti di Montemagno) e portati alla
fattoria Poggi Banchieri a Santonuovo, dove furono interrogati e
torturati. Essi negarono ogni accusa di partigianeria e, grazie alla
mediazione dell’interprete Maggetta Contrucci e di un sergente
tedesco, evitarono la fucilazione e furono mandati nell'empolese ai
lavori forzati alla Todt.
Sempre
la sera del 9 i tedeschi circondarono con varie autoblindo l’abitato
di Castel dei Gironi e, dopo aver fatto uscire donne e bambini,
distrussero tutte le quattordici case del borgo. Giordano Cappellini,
di 19 anni, fu ucciso a mitragliate mentre cercava di arrendersi e di
mettere in salvo (passando per i tetti) Mario Innocenti, di 36 anni,
che era malato. Quest'ultimo fu poi barbaramente finito a bastonate
da un soldato polacco, traditore, precedentemente infiltratosi nella
formazione partigiana "Comunista n.1". Il corpo di Giordano
Cappellini rimase a terra per giorni perché i nazisti impedivano a
chiunque di avvicinarsi. Fu grazie alla mamma, partita da Barba con
un barroccio, che fu possibile dargli degna sepoltura.
Pochi
giorni dopo, il 12 agosto 1944, sempre nei pressi di Montemagno, si
udirono altri spari, ma nessuno osò indagare. Secondo le
ricostruzioni del parroco Leonello Leoncini (che fu avvisato da un
biglietto anonimo del ritrovamento di un cadavere) gli spari uditi
furono quelli che uccisero Carlo Bernardoni, partigiano di 18 anni,
originario di Modena.