La manovra finanziaria del Governo prevede 15 miliardi di riduzione della spesa pubblica.
Il 65% è costituito da tagli a Regioni, Province e Comuni.Ma Regioni, Province e Comuni pesano sulla spesa per il 35% e i Comuni solo per l'8,3%.
La spesa pubblica nel nostro Paese è troppo alta: è giusto, doveroso, necessario correggerla.
Occorre che tutti i cittadini abbiano ben chiaro ciò che questa manovra economica provocherà nel Paese.
Il Comune è la casa di tutti i cittadini.
Per questo chiediamo che la manovra del Governo cambi segno, altrimenti i prossimi bilanci saranno fatti solo di tagli:
tagli all'assistenza, alla scuola, alla cultura, ai trasporti pubblici, alla sanità, agli investimenti.
Chiediamo equità:
* perché agli Enti locali si richiede di contribuire alla correzione dei conti nazionali per il 65% quandoessi pesano per il 35% sull'intera contabilità pubblica nazionale;
* perché si trattano allo stesso modo i Comuni che hanno operato bene e quelli che invece non hanno contribuito né alla riduzione della spesa né al controllo dell'indebitamento, impedendo a tutti di investire;
* perché gli investimenti degli Enti Locali sono una risorsa fondamentale per il Paese e rappresentano il 70% di tutti gli investimenti pubblici;
* perché la manovra è assolutamente insostenibile per le comunità e non è credibile che le risorse tagliate possano essere compensate solo dal recupero dell'evasione fiscale.