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  • La Querciola e il Museo di Casa di Zela
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La Querciola e il Museo di Casa di Zela

 
  1. Che cos'è il Museo di Casa di Zela
  2. Visite guidate
  3. Progetti formativi
 
 
 

Che cos'è il Museo di Casa di Zela

 

L’effetto spaesamento si ha già nel percorrere la strada che porta al museo. Abbandonato l’asfalto nell’area metropolitana Firenze, Prato, Pistoia, si attraversa un tratto di campagna che è rimasto ai tempi della preindustrializzazione e dell’avvento del vivaismo. Di notte il tratto è illuminato solo dalla luna.

Il Museo di Casa di Zela si trova qui, a Quarrata (Pistoia) all’interno  dell’area naturale protetta di oltre cento ettari. E’allestito all’interno di una casa colonica ristrutturata di recente e che porta i segni dell’ambiente. Le stalle sono al secondo piano perché la zona era soggetta ad alluvioni. Espone circa cinquemila oggetti della vita quotidiana, del lavoro contadino e artigianale,  raccolti in cinquanta anni da Ernesto Franchi. Una nutrita sezione è dedicata a oggetti di riciclo e di riuso.

La missione del museo è quella di offrire esperienze di diversità culturale in una delle aree metropolitane più urbanizzate d’Italia e di riflettere sull’interazione uomo e ambiente nella società contemporanea.
Casa di Zela è gestita dal Circolo Arci Parco Verde Olmi che si avvale, per la gestione del museo, dell’Associazione Amici di Casa di Zela formata da volontari, professionisti del settore e appassionati.

 
 
 
 

 

Visite guidate

 

Visita con guide ambientali all’Area Protetta dal 1 Marzo al 1 Settembre a cura del Centro di Ricerca del Padule di Fucecchio contattando l’Ufficio Ambiente del Comune di Quarrata ai seguenti numeri:

  • 0573-771125
  • 339-6280233

L'area compresa tra la valle del torrente Ombrone e il Montalbano è stata abitata fin da tempi molto antichi, infatti nel territorio si sono avvicendati etruschi e liguri, seguiti dai romani, dei quali rimangono tracce della centuriazione del territorio.

In questa zona l'assetto idrografico è stato soggetto a molte trasformazioni; con la crisi dell'impero romano il territorio fu abbandonato a se stesso e la pianura dell'Ombrone fu nuovamente soggetta ad allagamenti e inondazioni i quali solo molti secoli dopo furono fronteggiati con nuovi tracciati dei vari corsi d'acqua, come quelli dei torrenti Brana e Bure.
La prima cartografia nella quale si può riconoscere la zona di Querciola risale al 1820.

Dalle carte si può osservare un territorio non molto diverso dall'attuale, salvo il fatto che non esistevano ancora i laghi di Zela e di Bigiana. Dalle cartografie più recenti si evince che il territorio di Querciola agli inizi del XX secolo era quasi interamente coltivato a vigna e che le costruzioni della Casa Zela (o Baccheretana), Case Querciola e Case Banchelli, Tempestini e Capissi erano gli elementi principali dell'organizzazione agricola del territorio circostante.

 
 
 

 

Progetti formativi

Per infomazioni sulle visite guidate al Museo della Civiltà Contadina è possibile contattare il referente della struttura alseguente numero telefonico: 338 2792423

Dopo ogni laboratorio è possibile trattenersi nell’Oasi della Querciola e fare la merenda al sacco.

 

Le biciclette dei mestieri o Pedalando nel tempo

Se si volesse tornare un po’ indietro nel tempo la premessa potrebbe addirittura partire dai trecconi che nelle campagne toscane, di podere in podere in gabbie di legno andavano spesso barattando, più che vendendo, articoli di quotidiana necessità. Nel secondo dopoguerra il proseguo di queste attività itineranti passa ai venditori ambulanti.
Da qui ha inizio la storia della collezione, da una bicicletta e da una cassetta delle meraviglie... 

Soffermarsi sulla serie di biciclette “ormai d’epoca” che hanno condiviso la storia di vita e probabilmente anche di miseria di merciai, arrotini, panettieri, fruttivendoli ma anche venditori di pelli o di immagini “sacre e profane”, sarà occasione per i partecipanti di percorrere un viaggio nel tempo. Un affascinante e inedito spunto per un raffronto tra passato e presente, tra l’ingegno di questa rimodulazione delle due ruote in base alle esigenze dell’artigiano/venditore. Il viaggio, il lavoro, il tempo, appunti di vita per cogliere il senso di mestieri e persone.

Nel laboratorio i ragazzi, rispondendo alla domanda “e tu cosa porteresti sulla tua bicicletta avranno modo di realizzare una propria cassetta delle meraviglie.
Il laboratorio ha una variante: partendo dall’attività del portalettere, i partecipanti realizzeranno dalla busta alla lettera in cui trascrivere un messaggio da inviare ad Ernesto.

Per chi:
Discipline:
Durata:
Costo:
scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo e secondo grado; laboratorio B:. scuola primaria, scuola secondaria di primo e secondo grado.
italiano, storia, tecnologia
2 ore
4 euro
 
 

Un oggetto, una storia

La nostra realtà è sovraffollata da oggetti, utensili che usiamo o che utilizzano altri per noi, poi ci sono arnesi che vediamo a distanza perché lontani dalla nostra quotidianità.
A tutti gli oggetti si lega una storia, un aneddoto che a volte rimane patrimonio di pochi. Il percorso nella Casa di Zela si snoda attraverso una selezione degli oggetti raccolti da Ernesto, il momento del racconto diventa un prezioso viaggio che guida i partecipanti alla scoperta della realtà che sta dietro ad alcuni degli oggetti in mostra.

Nel laboratorio:

  • per la scuola dell’infanzia e primo ciclo della scuola primaria la possibilità di realizzare un proprio piccolo personale manufatto;
  • per il secondo ciclo della scuola primaria e delle scuola secondaria, i ragazzi in gruppo potranno costruire una breve storia, da articolare in un libricino pieghevole, che avrà come protagonista un oggetto.
Per chi:
Discipline:
Durata:
Costo:
scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo e secondo grado.
italiano, disegno, tecnologia
2 ore
4 euro
 
 

Oggetti di famiglia

Entrando nella Casa di Zela, al piano terra della struttura si alternano diverse stanze. Un’abitazione di ieri, coi suoi spazi si materializza davanti agli occhi dell’osservatore.
Qui sono ricreati i luoghi più intimi nella vita di una famiglia di ieri, ad integrare una realtà di lavoro, di fatica, spesso di miseria.

Utensili da cucina, oggetti per la casa, per l’infanzia e per il riposo, per il guardaroba ma anche per lo svago e per il gioco. Attraversare queste “stanze della memoria” è entrare in ambiti “altri” rispetto al nostro quotidiano. Per bambini e ragazzi attraversare questo mondo a parte, può essere occasione per scoprire e conoscere alcuni tratti importanti della storia di ieri.
 
Sicuramente una realtà inaspettata, per porla a confronto con la loro realtà odierna in un’ interessante osservazione sul vivere quotidiano.
Nella fase di laboratorio i bambini, partendo da un elemento comune a ieri e oggi, sabbia e colore, si cimenteranno nella rappresentazione di una stanza di casa.

Per chi:
Discipline:
Durata:
Costo:
scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo
tecnologia
2 ore
4 euro
 
 

Era una bulletta!

Molti sono gli oggetti che costituiscono parte integrante nella memoria della cultura contadina e nella memoria più ampia di un periodo storico.
Alcuni degli utensili che fanno parte della copiosa collezione, nel corso della loro storia, hanno subito delle mutazioni riguardo la loro iniziale destinazione d’uso. Da elmetto ad elemento conclusivo di una pala, da spegni candela a portacandela e così via.

Diversi sono gli esempi di modifiche curiose che hanno in alcuni casi radicalmente cambiato la natura di un oggetto, in base alle nuove esigenze personali  o di mercato. Il percorso diventa così lo spunto per invitare i partecipanti anche a cogliere gli aspetti interessanti e costruttivi che possono emergere dal cambiare delle cose. 

In questa scoperta del museo si chiede ai partecipanti di reinventare un oggetto. Si fa scoprire così ai bambini che attraverso una discreta abilità manuale e con l’ausilio della fantasia, un utensile può essere reinventato offrendo nuovi spunti di riflessione.

Per chi:
Discipline:
Durata:
Costo:
scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo e secondo grado.
storia, tecnologia
2 ore
4 euro
 
 

Immaginando il design

Dall’innumerevole quantità di oggetti che compongono la collezione Franchi, emerge questo laboratorio opzionale o conclusivo.
Reinventare, modulare, adattare! Dall’idea di cercar di dare una forma più funzionale all’oggetto e al contempo più accattivante, cresce e si sviluppa il moderno industrial  design, che storicamente procede e si afferma un po’ parallelamente rispetto al divenire delle collezione di Ernesto.

Una panoramica mirata sulla collezione può diventare allora un interessante percorso di analisi che consenta, attraverso una selezione di oggetti, di creare un collegamento virtuale con le prime tracce di un design spontaneo.
In laboratorio un percorso guidato fornirà ai ragazi l’occasione di cimentarsi nelle varie fasi che partendo dall’idea arrivano alla forma e portano alla creazione di un oggetto di industrial design.

Per chi:
Discipline:
Durata:
Costo:
secondo ciclo scuola primaria, scuola secondaria di primo e secondo grado.
storia, tecnologia
2 ore
4 euro
 
 

Oggetti da gioco

I giocattoli esposti a Casa di Zela mettono bene in evidenza la dimensione universale del gioco simbolico e la dipendenza, nelle società contadine, dalla ciclicità della natura e dalle specificità del territorio.
La proposta di vecchi giochi, aliena da improbabili nostalgie, sollecita i bambini all’acquisizione di abilità percettive e motorie e a cogliere le opportunità che può offrire l’ambiente circostante.

Prima si scoprono e si provano i giocattoli nella stanza dei giochi, poi ci si trasferisce nel laboratorio per costruire elicotteri, cappelli di foglie, maracas, bambole, barchette.
Gran finale con le bolle di sapone nell’aia.

Per chi:
Discipline:
Durata:
Costo:
primaria
tecnologia
2 ore
4 euro
 
 

L'anima delle cose. Disegno dal vero

Nella raccolta sono numerosi oggetti a cui è stata data una nuova funzione: dall’elmetto dell’esercito canadese trasformato in lavamano alla grattugia ricavata da un tubo di grondaia, dagli scalpelli ricavati da semiassi di automobili al portaferro da stiro ottenuto da un pezzo della carlinga di un aereo caduto durante la seconda guerra mondiale e molti altri ancora.

Sono oggetti nati da un’inventiva che pensava con le mani e che vengono proposti ora in un laboratorio di interpretazione per restituirne l’essenza con quella capacità descrittiva che solo il disegno  può avere. Dopo la presentazione degli oggetti e un breve profilo del disegno tecnico nel campo della cultura materiale, gli studenti scelgono i pezzi da ritrarre dal vero.
Tutti i disegni concorreranno a un’installazione che verrà allestita nel museo.  

Per chi:
Discipline:
Durata:
Costo:
secondaria, primo e secondo grado, corsi per adulti
storia contemporanea e disegno
2 ore
3 euro
 
 
 
 

Comune di Quarrata

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